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Come coinvolgere nuovi donatori con il p2p fundraising

Le organizzazioni non profit sono costantemente alla ricerca di approcci innovativi per massimizzare il loro impatto e coinvolgere una base di donatori più ampia. Una delle strategie più efficaci per farlo è il p2p fundraising. Questo metodo consente ai tuoi sostenitori di coinvolgere i loro network personali e di raccogliere donazioni online per conto della tua organizzazione.

raccolte fondi online

Il peer-to-peer offre diversi vantaggi: migliora i rapporti con i tuoi attuali donatori, aumenta la visibilità della tua mission, incrementa l'acquisizione di nuovi donatori… Grazie ad una campagna di peer-to-peer puoi coinvolgere persone che non fanno parte del tuo target group e che magari non hanno mai sentito parlare della tua organizzazione, ma che, nonostante ciò, decidono di donare solo perché gli è stato chiesto da un amico, un familiare o un collega.
Questi potenziali donatori, che hanno mostrato interesse facendo una donazione, possono passare dall’essere donatori one-off a donatori regolari, e veri e propri sostenitori della tua causa. Tuttavia, affrontare efficacemente questa transizione richiede un approccio ponderato e strategico.

In questo articolo, approfondiamo i passaggi cruciali e le strategie che la tua organizzazione non profit può impiegare per trasformare i nuovi donatori acquisiti in donatori regolari, grazie alle campagne di peer-to-peer fundraising:

Acquisizione di donatori grazie al p2p fundraising.

Partiamo dall'inizio e vediamo più da vicino una delle campagne di peer-to-peer fundraising organizzate dalla Croce Rossa danese, che ha mobilitato più di 35.000 sostenitori. Quando è scoppiata la guerra in Ucraina, la Croce Rossa danese ha lanciato un appello per raccogliere fondi per aiutare le vittime colpite dalla guerra. Semplicemente guardando i numeri, la campagna è stata nel complesso un enorme successo:

peer-to-peer platform

Un gruppo eterogeneo di individui e aziende si è mobilitato per sostenere questo appello. Mentre i sostenitori tradizionali della Croce Rossa, che avevano una solida conoscenza della missione dell'organizzazione, raccoglievano donazioni online per le famiglie bisognose, è emerso un gruppo inaspettato di donatori.

p2p fundraising

Atleti, influencer e attori, che normalmente non fanno parte del “pubblico” tradizionale della Croce Rossa, si sono fatti avanti per dare il loro sostegno. La risposta ha portato a donazioni da parte di oltre 35.000 persone!

Il p2p fundraising può senza dubbio dare risultati significativi, coinvolgendo nuovi donatori che non erano mai stati sollecitati prima. È importante però riuscire a mantenere questi sostenitori, che hanno già espresso interesse per la tua causa e hanno dimostrato la loro volontà di impegnarsi, con una strategia di follow-up efficace e tempestiva.

Qual è l’approccio giusto per fidelizzare questi nuovi donatori? Diamo un’occhiata alle 3 best practice da seguire.

3 best practice per fidelizzare nuovi donatori dalle campagne di p2p fundraising.

Hai acquisito nuovi donatori attraverso una campagna di peer-to-peer, e ora?

Come avrai capito, il peer-to-peer fundraising, indipendentemente dalla campagna, è un’ottima soluzione per l'acquisizione di donatori. Donatori che molto probabilmente non sono già presenti nel tuo database. La grande domanda è: cosa dovresti fare con loro?

Cominciamo dividendo questi contatti in due gruppi: i donatori e i fundraiser.

  • fundraisersI fundraiser coinvolti in campagne di p2p sono spesso profondamente motivati e hanno una profonda comprensione dell'influenza positiva dell'organizzazione che sostengono. La loro decisione di raccogliere fondi per la tua non profit potrebbe derivare da un legame personale che hanno con la tua causa. Inoltre, i fundraiser in genere selezionano enti di cui si fidano e mirano ad avere un impatto significativo grazie ai loro sforzi.

  • donorsD'altra parte, i donatori potrebbero non avere sempre familiarità con la tua organizzazione. Sebbene una forte brand identity aumenta sicuramente la probabilità di ricevere donazioni, i donatori spesso danno priorità alle singole raccolte fondi piuttosto che allo specifico ente che riceve la donazione. Che si tratti della Croce Rossa o dell’UNICEF, i donatori contribuiscono in base al loro legame e alla fiducia nelle stesse campagne.

1. Dovresti provare a convertire i fundraiser in donatori abituali?

Le persone che hanno raccolto fondi hanno già fatto molto per la tua organizzazione, poiché hanno già dedicato tempo ed energia a sostegno della tua causa. È molto probabile che abbiano fatto le loro donazioni online, contribuendo ulteriormente ai tuoi sforzi di raccolta fondi. Quindi l’approccio migliore sarebbe evitare di spingerli a diventare donatori regolari. Concentrati invece sul coltivare relazioni a lungo termine con i fundraiser, trasformandoli in ambassador che torneranno a sostenere la tua organizzazione in futuro.

Donatori regolari

I fundraiser spesso hanno un valore maggiore rispetto ai donatori regolari, in termini di contributi, e attirano anche un numero significativo di nuovi donatori. È quindi fondamentale comunicare in modo efficace come sono stati utilizzati i fondi raccolti. Mostra l'impatto che hanno contribuito a creare, esprimendo la tua gratitudine per la loro decisione di raccogliere fondi per la tua causa.

2. Dovresti provare a convertire i donatori in donatori regolari?

La tentazione di provare a convertire i donatori acquisiti da un evento o una campagna di p2p fundraising in donatori regolari è grande. Soprattutto se il numero di quelli che hanno già fatto una donazione è consistente. Tuttavia, è importante tenere a mente che i donatori tendono a donare al fundraiser piuttosto che all'organizzazione stessa. Di conseguenza, convertire queste persone in donatori regolari potrebbe richiedere molto tempo e impegno, in quanto potrebbero avere una conoscenza limitata della mission della tua organizzazione.

È essenziale non dare per scontato che il semplice passaggio di questi contatti a un’agenzia di telemarketing dopo la campagna di peer-to-peer genererà un tasso di conversione elevato dei donatori in donatori mensili.
Piuttosto, aggiungi i donatori al tuo flusso di comunicazione e integrali nei tuoi sforzi di sensibilizzazione. Informali sul lavoro e sulla causa della tua organizzazione, fornendo approfondimenti che mostrino l'impatto che hanno avuto attraverso la loro donazione.

Integrandoli nel tuo flusso di comunicazione, hai l'opportunità di coinvolgere questi donatori, costruendo gradualmente una connessione con la tua missione. Mostra loro esempi tangibili dell'impatto che hanno aiutato a generare e ringraziali ancora per il loro sostegno. Questo approccio strategico aiuterà a stabilire una base più solida per convertirli in donatori regolari nel tempo.

3. Dai un punteggio ai tuoi nuovi donatori prima di provare a convertirli.

Dopo aver stabilito un buon rapporto con i tuoi nuovi donatori, il passo successivo è concentrarti sulla loro conversione in donatori regolari. È importante riconoscere che non tutti potrebbero essere interessati a sostenere la tua organizzazione su base mensile, nonostante gli sforzi di comunicazione in corso.

Per trovare i donatori che hanno maggiori probabilità di convertirsi, imposta i parametri per identificare potenziali nuovi donatori regolari. Ecco alcuni esempi di parametri da considerare:

  • Frequenza delle donazioni: Analizza i modelli di donazione dei donatori durante la campagna di p2p. Cerca persone che hanno donato più volte o che hanno mostrato un livello di coinvolgimento più elevato.
  • Ammontare della donazione: Identifica i donatori che hanno donato importi maggiori durante la campagna. Potrebbe indicare un livello di impegno maggiore e di conseguenza una propensione per le donazioni regolari.
  • Campagne: È possibile che alcune campagne di peer-to-peer attraggano donatori che sono simili ai tuoi sostenitori abituali. Inizia contattando i nuovi donatori provenienti dalle campagne più in linea con la tua causa e mission.
  • Interazioni con le comunicazioni: Valuta il livello di interazione e coinvolgimento dei donatori con le tue comunicazioni. Contatta le persone che hanno aperto le tue mail, scaricato contenuti o partecipato attivamente a eventi online.
  • Allineamento con la Missione: Prendi in considerazione i donatori che hanno espresso una forte empatia per la missione della tua organizzazione e che hanno dimostrato una chiara comprensione dell'impatto che le loro donazioni possono avere.

Definendo e applicando questi parametri, è possibile identificare approssimativamente il 20% dei donatori dal tuo database che hanno maggiori probabilità di convertirsi in donatori regolari. Questo approccio ti aiuta a focalizzare e personalizzare il tuo programma di donazioni online per incoraggiare i potenziali donatori a effettuare donazioni regolari.

Se stai cercando altre idee su come migliorare la strategia per i tuoi donatori regolari, leggi il nostro articolo.

donazioni online

In conclusione, il p2p fundraising è uno strumento essenziale della tua strategia di acquisizione dei donatori. È importante sfruttare questa opportunità comunicando in modo efficace la mission e l'impatto della tua organizzazione a ogni nuovo donatore che entra nel tuo database. Tuttavia, bisogna anche riconoscere che non tutti i donatori possono contribuire mensilmente.

Concentrandoti sul 20% dei donatori identificati attraverso i parametri menzionati sopra, puoi indirizzare strategicamente i tuoi sforzi e vedere una crescita nel tuo database di donatori ricorrenti.

Vuoi saperne di più su come accogliere nuovi donatori? Leggi il nostro articolo.

 

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