Quando si fa fundraising, è essenziale misurare le proprie azioni per poter sapere se la strategia di raccolta fondi è efficace o meno. Ma è difficile progettare una strategia di fundraising se non si hanno dati adeguati.
Uno dei vantaggi più grandi dell’operare a livello digitale è la possibilità di avere più dati a disposizione e in tempi più brevi. Analizzarli e tenerli d’occhio permette di aggiustare le campagne di raccolta fondi anche in tempo reale, e questo nel concreto significa raccogliere più fondi e andare incontro alle esigenze del donatore. Ogni canale ha quindi i suoi strumenti, e utilizzare la metodologia agile e lean nel digital fundraising è fondamentale.
Se non ne avete mai sentito parlare, sopra trovate i due link, ma questo è un articolo sugli indicatori quindi torniamo al tema principale.
In questo articolo non parleremo quindi di donazione media o ROI (Return on Investment), ampiamente utilizzati per analizzare le campagne di acquisizione e di fidelizzazione, ma presenteremo alcuni indicatori più specifici da tenere d’occhio.
1. Calcola il costo di acquisizione
€ spesi in acquisizione / # nuovi donatori acquisiti
Nel digital, questo indicatore è più complicato da misurare perché le fonti di nuovi donatori sono molto più numerose rispetto alle tradizionali campagne di telemarketing o direct mailing. Ma questo non vuol dire che non può essere calcolato. Sicuramente sarà un costo più generale, ma il dettaglio dipenderà dalla tua capacità di tracciare le singole campagne: dovrai sommare tutti i costi di advertising indipendentemente dal canale usato (facebook, instagram, google, etc…), ma anche quelli di sviluppo (devi chiedere allo sviluppatore di creare una landing page ad hoc tutte le volte? Dovrai considerarlo come costo! In alternativa potresti sicuramente usare iRaiser), il costo della piattaforma di invio mailing, ma dovrai anche tenere presente le risorse umane interne e/o i costi d’agenzia. Tieni a mente però che, ad oggi, i costi delle campagne digital sono ancora nettamente inferiori rispetto al DM, DRTV o al face-to-face.
2. Tasso di consolidamento
# donatori che hanno fatto almeno una seconda donazione / # donatori che hanno fatto la prima donazione
Il tasso di consolidamento corrisponde al numero di donatori che hanno fatto almeno una seconda donazione ed è un indicatore essenziale per valutare l’efficacia delle tue campagne di fundraising digitale.
Per monitorare la propria attività di fundraising vi consigliamo di monitorare questo dato a 6, 12, 24 e 36 mesi dopo la prima donazione.
Questo dato può essere poi messo a confronto a seconda delle strategie usate nelle diverse campagne: è più alto quando faccio delle campagne sponsorizzate su Facebook o se uso Google AdWords? Funziona meglio un’immagine, un video o una strategia di content rotation?
3. Tasso di caduta
Numero donatori attivi il 01/01/2020 + numero donatori riattivati e acquisiti nel 2020 – numero di donatori al 01/01/2021 = numero di donatori persi
Numero di donatori persi / numero di donatori attivi il 01/01/2020 = tasso di caduta x100
È importante chi resta, ma anche chi va. Conoscere il tasso di caduta dei propri donatori è essenziale soprattutto per calibrare, aggiustare e migliorare la propria attività di fidelizzazione.
Questo calcolo può essere fatto su base annuale o biennale, ma ovviamente i donatori ricorrenti non devono mai essere inclusi: in questo caso stiamo parlando di un’altro campionato!
Per questo tipo di donatori infatti, è necessario calcolarlo con una piccola variante: invece di considerare un arco di 12 mesi, noi consigliamo un follow-up ogni 6 mesi, specialmente se le donazioni regolari sono fatte con carta di credito (che per loro natura, scadono ogni 3 anni nel migliore dei casi).
4. Lifetime Value
€ costi di acquisizione e fidelizzazione in 12/24/36 mesi / importo donato in 12/24/36 mesi
Quando parliamo di Lifetime Value parliamo del rapporto tra le spese sostenute per acquisire e fidelizzare un donatore in rapporto agli importi donati nel lungo periodo.
È noto come i costi di retention siano spesso inferiori rispetto a quelli di acquisizione, ma monitorare questo indicatore a 12/24/36 mesi, tenendo presente il tipo di acquisizione e il tipo di fidelizzazione realizzata, è un altro elemento importante che vi permetterà di valutare il ciclo del fundraising più adeguato per le diverse categorie di donatori.
Altri indicatori fondamentali per la raccolta fondi online sono:
- Tasso di caduta/spam/reclami.
- Il tasso di conversione: numero di donazioni / numero di sessioni utente sulle pagine di donazione.
- Il tasso di monetizzazione: numero di donazioni durante il periodo della campagna / traffico globale sulla campagna.
- Il tasso medio di apertura, il tasso di click, di bounce e di unsubscribe, nel contesto di un ciclo di emailing.
- Se hai impostato un piano di social media, dovrai calcolare il tasso di impressions, clic, il costo per clic, il tasso di visualizzazione oltre al tasso di conversione e la donazione media.
Di nuovo, questi indicatori sono essenziali per costruire una strategia di raccolta fondi efficace e ottimizzare i propri investimenti.
È importante prendersi del tempo, non solo alla fine dell’anno, ma per ogni campagna. Come abbiamo detto in apertura uno dei grandi vantaggi del digitale è la possibilità di fare diversi test e valutare, sul campo, le strategie migliori.
Avere a disposizioni questi indicatori è quindi fondamentale per aggiustare la strategia durante l’anno, il mese o addirittura la settimana! E non dimenticare che iRaiser può facilmente aiutarti a raccogliere tutti i dati di cui hai bisogno.
Gli indicatori della tua organizzazione sono già stati definiti e calcolati? Allora scopri le 5 fasi per creare il tuo piano annuale di digital fundraising!