Efficienti, scalabili e innovativi, ma hanno anche alcune limitazioni dovute alla loro stessa natura. In questo articolo cercheremo di elencare i punti di forza e le debolezze dei due metodi e mostreremo come un nuovo metodo misto potrebbe aiutarti a trarre vantaggio da entrambi.
Prendi ad esempio una campagna di crowdfunding. Quali sono i principali punti di forza? Un obiettivo comune da raggiungere insieme ai tuoi sostenitori con un impatto concreto e chiaro per i beneficiari della tua causa sociale. L’obiettivo del progetto è chiaramente determinato (ad esempio, costruire un ambulatorio) e in alcuni casi si sa anche come la singola donazione aiuterà il completamento del progetto globale (ad esempio, 50€ serviranno a comprare un kit di medicinali). Una campagna davvero impattante!
La principale limitazione però è legata al fatto che questo metodo è guidato interamente dall’organizzazione stessa: il messaggio, il timing e persino il target. Ogni elemento è determinato dall’organizzazione, il che pone inevitabilmente i donatori su un secondo piano in termini di coinvolgimento. Se ai tuoi sostenitori piace il progetto, doneranno. Altrimenti no.
Ora, diamo un'occhiata alla raccolta fondi peer-to-peer. In realtà è proprio il contrario. I sostenitori decidono da soli di agire per la causa della tua non profit. Il vero potere di questa modalità si traduce nell’opportunità per la tua organizzazione di raggiungere nuove persone, attraverso i tuoi sostenitori, che non saresti mai stato in grado di raggiungere o convincere a donare.
I personal fundraiser sono fortemente impegnati e altamente motivati perché sono LORO al comando. Sono infatti i primi responsabili della strategia, della comunicazione, della narrazione: sono fundraiser e si mettono in gioco per l’organizzazione. Questo aspetto è molto potente.
Con questa modalità dunque, anche se è l'organizzazione a proporre la campagna, dà consigli, fornisce supporto e materiale per la raccolta fondi, chi deciderà di essere coinvolto dovrà comunque occuparsi direttamente di trovare il suo modo per veicolare la raccolta, determinare la propria strategia, spiegare come il denaro sarà usato, ecc. Questo potrebbe essere impegnativo e sicuramente un po’ spaventoso per sostenitori meno decisi o con meno tempo a disposizione.
E allora, se si potesse proporre un metodo misto per utilizzare i punti di forza di entrambi i metodi?
L’idea è piuttosto semplice: passare attraverso una classica campagna P2P per beneficiare del “forte coinvolgimento” proprio di questo metodo, ma invece di proporre una classica campagna di compleanno o sportiva, si può proporre di impegnarsi in un tipo di campagna che utilizza le leve del crowdfunding per essere più attraente. Questo significherebbe proporre un progetto di fundraising per raggiungere un obiettivo concreto direttamente legato ai beneficiari.
Grazie a questo metodo, potrai beneficiare dei punti di forza del crowdfunding e del peer-to-peer ed aggirare i loro limiti.
1001 Fontaines è una ONG francese che lavora per garantire l’accesso all’acqua pulita in tutto il mondo. Hanno usato una classica piattaforma di fundraising peer-to-peer e hanno configurato le loro diverse campagne in modalità crowdfunding.
Hanno creato 5 diverse campagne:
La parte interessante è che i sostenitori hanno uno storytelling importante da condividere con la propria rete. Ancora meglio, l’organizzazione ha impostato una serie di email e aggiornamenti dedicati a questo progetto specifico, così i fundraiser possono effettivamente sapere quale scuola stanno aiutando e seguire i beneficiari.
Un punto chiave di successo di questa strategia da ricordare è la capacità dell’organizzazione di seguire i fundraiser e i donatori sul progetto a cui hanno partecipato. Se stai raccontando la storia di un progetto specifico da finanziare, devi dar loro un costante follow up. Questa è anche un’opportunità per costruire una relazione profonda e forte con loro. Se lo fai nel modo giusto, probabilmente sarai in grado di convertirli in donatori regolari o fundraiser ricorrenti.
Naturalmente, la strategia di peer-to-crowdfunding non funziona per tutte le organizzazioni in quanto non tutte hanno progetti concreti da finanziare. Ma se la tua organizzazione ha già fatto campagne di crowdfunding e peer-to-peer, questo nuovo mix merita davvero di essere testato.
Le piattaforme digitali di crowdfunding come quella di iRaiser, possono aiutare a creare questo tipo di campagne!
Grazie a soluzioni digitali come la Community Fundraising Platform, sarà possibile creare campagne in un solo clic!
Vuoi saperne di più sugli elementi di successo per una campagna di crowdfunding? Leggi il nostro articolo!