Entrambi si appoggiano molto ai social e per avere successo, si basano sulla condivisione. Tuttavia, gli obiettivi e le opportunità di implementarli nella strategia di raccolta fondi della tua organizzazione sono molto diversi.
Vediamo quali sono i casi in cui è opportuno utilizzare i due metodi:
e alcuni esempi di campagne per entrambi i tipi di fundraising.
Un elemento molto interessante di questo tipo di raccolta fondi è rappresentato dagli incentivi (in inglese i reward) che si possono offrire ai donatori in cambio del loro sostegno. La tua organizzazione può proporre diversi importi di donazione e attribuire una ricompensa specifica in cambio di una donazione
Le ricompense possono essere diverse, ad esempio:
È il caso della Philharmonie de Paris, che ha offerto la possibilità di assistere a un concerto eseguito dai suoi giovani musicisti se i donatori avessero contribuito al finanziamento di nuovi strumenti per il progetto Demos.
O anche il Museo di Storia Naturale di Parigi, che organizza regolarmente delle campagne di Crowdfunding per finanziare progetti specifici, come il restauro del mammut Durfort o l’acquisizione di minerali rari per il museo.
La richiesta iniziale rimane comunque sempre la stessa: fare una donazione per un progetto preciso: un’azione che l’organizzazione ha deciso a priori e di cui controlla la comunicazione e i tempi.
Le campagne di crowdfunding sono uno strumento potente che mostra ai sostenitori l’impatto effettivo delle loro donazioni. È molto importante fissare degli obiettivi per i progetti in modo che i donatori possano vederli, e dare aggiornamenti su quanto l’organizzazione è vicina al raggiungimento dell’obiettivo, utilizzando ad esempio una barra di avanzamento.
Grazie a degli obiettivi concreti e alla descrizione dell’impatto che ogni donazione può avere (ad esempio, 30 euro aiutano ad acquistare kit di nutrimento per quattro bambini), si dà ai donatori una grande gratificazione. Quando le persone hanno una visione chiara di come la propria donazione viene utilizzata, è molto probabile che siano propense a donare di più.
Il P2P fundraising è una forma di crowdfunding a più livelli che coinvolge i sostenitori perché raccolgano fondi per conto della tua organizzazione.
Rispetto alle campagne di crowdfunding tradizionali, le campagne P2P danno ai donatori più attivi la possibilità di creare le proprie pagine personali di raccolta fondi in cui invitano amici e familiari a donare per la causa della tua organizzazione.
Invece di limitarsi a raccogliere donazioni da un gruppo di persone specifico, il peer-to-peer consente di coinvolgere l’intero network dei tuoi sostenitori per raggiungere più persone e aumentare le donazioni.
Questo può avere un effetto esponenziale, e dà l’opportunità di mobilitare un pubblico più ampio, grazie a tutti i fundraiser che cercheranno di sensibilizzare la propria rete per raggiungere il proprio obiettivo.
Il P2P è davvero versatile, e può essere utilizzato con diversi tipi di campagne o approcci. Le campagne possono essere a tempo, come un evento sportivo, o possono durare tutto l’anno.
Eccone alcuni esempi:
Un vantaggio fondamentale del peer-to-peer è la fiducia che la tua non profit può ottenere grazie ai fundraiser che rendono “più personale” la missione e il messaggio della tua organizzazione.
Le persone si fidano dei loro amici e familiari, e per questo le campagne di peer-to-peer hanno un impatto enorme sulla fiducia che i futuri donatori avranno verso la tua organizzazione.
L’obiettivo principale di una campagna P2P è quindi diverso da quello del crowdfunding: si tratta di fare appello ai sostenitori affinché raccolgano fondi per conto della tua organizzazione e non di fare una donazione diretta.
La St Peter’s Foundation e Focus Ireland, ad esempio, utilizzano la piattaforma Peer-to-Peer di iRaiser per i loro eventi di raccolta fondi.
Allo stesso tempo, con una strategia davvero interessante, la Croce Rossa Danese concentra la sua piattaforma P2P iRaiser su campagne con temi specifici, come la guerra in Ucraina o la situazione umanitaria in Afghanistan. La Croce Rossa invita così la sua rete di sostenitori – privati, celebrità o aziende – a mobilitarsi per una causa specifica.
Il Crowdfunding e il Peer-to-Peer fundraising sono quindi due strumenti essenziali per sviluppare la strategia di digital fundraising della tua organizzazione. Ogni strumento affronta questioni specifiche, consentendo di segmentare e indirizzare diverse categorie di sostenitori, a seconda del motivo, del modo e della misura in cui vogliono essere coinvolti dalla tua mission.
Un mix di approcci al fundraising può portare al successo qualsiasi organizzazione, diversificando le fonti di raccolta, raggiungendo un pubblico più ampio e assicurando un flusso di fondi più stabile e sostenibile. E iRaiser ti permette di sfruttare le potenzialità di entrambi gli strumenti!
Vuoi esplorare il mondo del crowdfunding? Leggi il nostro articolo sugli elementi per una campagna di crowdfunding di successo.